Le ipotesi tracciate nell’articolo di Mauro Miserendino “Medici di Famiglia, si fa strada l’ipotesi dipendenza. Dubbi sull’efficienza del modello” sono uno stimolo di riflessione.

La forma con cui si è storicamente formato l’attuale modello di convenzionamento della medicina di base è in crisi da molti anni lasciando uno strascico di insoddisfazione ed inefficienza che si ripercuote su spesa, sul funzionamento dei PS e forse anche sull’efficienza della prevenzione.

Se da un lato l’autonomia è un importante valore, dall’alto la necessità di coordinamento tra tutti i soggetti che erogano servizi sanitari è altrettanto un elemento indispensabile.

Non ci sono facili soluzioni, ma la necessità di progettare in ogni parte del territorio un servizio che sappia far dialogare tutti questi soggetti in modo propositivo. Tra il modello del convenzionamento ed il modello dipendenza esistono però delle alternative: il modello delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP) che potrebbero rendere flessibile e proattivo l’intervento della medicina generale nei processi assistenziali. I gruppi di cure primarie non sono vincolati ad un numero minimo di assistiti e possono agire con spirito imprenditoriale anche procurandosi personale sanitario (medici specialisti, infermieri, OSS) che – adeguatamente gestito – potrebbe agire in modo più efficiente ed efficacie rispetto al modello ospedalocentrico attuale. Ed il territorio tornerebbe ad essere un luogo di produzione della salute.

Le forme di finanziamento devono essere proporzionali ai risultati e quindi il modello di pesatura degli assistiti va profondamente rivisto mettendo le UCCP nella condizione di essere economicamente sostenibili.

Ma perché tutto questo si possa effettivamente realizzare e non rimanga o un modello discusso tra “esperti” o sullo sfondo di politiche regionali che indicano obiettivi e non generano però le condizioni per realizzare, sono necessarie tanta progettazione e tanta comunicazione. È necessario sperimentare e far tesoro dei risultati raggiunti.