A Roma, il primo incontro 2019 del Joint Commission Italian Network.
Valutare le performance dell’organizzazione, delle singole aree e dei singoli sono aspetti sfidanti ma allo stesso tempo necessari per tenere sotto controllo le attività, identificare le priorità di miglioramento e sostenere i comportamenti virtuosi. Di questo si è parlato lo scorso 29 marzo al primo degli incontri 2019 del Joint Commission Italian Network, tenutosi presso il Policlinico Universitario Campus Biomedico di Roma.
Durante l’incontro sono state presentate le esperienze di diverse realtà italiane, appartenenti al Network ed è stata un’ulteriore occasione per ribadire la centralità del tema della misurazione per le strutture sanitarie.
Massimiliano Raponi, Direttore Sanitario dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha sottolineato come la tematica sia strettamente correlata al governo clinico e anche in considerazione della peculiarità della realtà della pediatria. Ha mostrato diversi esempi legati al contesto italiano, quali indicatori Agenas e IRCCS, e la possibilità di coinvolgere i professionisti e di valutare la sostenibilità degli interventi messi in atto – come nella loro esperienza – rispetto alla gestione della terapia enterale in terapia intensiva.
Walter Gomarasca, Direttore Sanitario della Fondazione Poliambulanza di Brescia, ha illustrato l’esperienza della sua realtà. La misurazione è possibilità per uscire dall’autoreferenzialità ma occorre strutturare reportistica utile ai professionisti, integrando aspetti gestionali e clinici per incidere sull’organizzazione e migliorarne le performance. Davvero interessante l’esperienza mostrata in ambito chirurgico con la prospettiva di misurare i percorsi e l’esperienza del paziente.
Marco Albini, Responsabile Ufficio Monitoraggio Qualità presso l’Humanitas Research Hospital, ha mostrato lo stato dell’arte in ambito internazionale ed europeo con particolare riferimento all’esperienza dell’Intermountain Healthcare. Ha illustrato il sistema in uso nella realtà del gruppo Humanitas (ClinicalPerformance Information System) e l’esperienza del confronto nella rete Global Health Data @ Work.
Lorenzo Sommella, Direttore Sanitario del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma ha evidenziato l’importanza della misurazione per valutare la reale implementazione dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA).
Maria Luisa Fazzina, responsabile del Dipartimento Accreditamento e Qualità di ISMETT di Palermo, ha presentato il sistema di monitoraggio della qualità all’interno della sua organizzazione. La collaborazione con UPMC ha permesso di sviluppare un sistema di definizione di obiettivi annuali e di un sistema di monitoraggio grazie all’integrazione dei diversi sistemi software di gestione di informazioni presenti. Utile per il coinvolgimento del personale è stato l’utilizzo di strumenti quali ad esempio la “safety cross”. Ha evidenziato inoltre come il sistema di monitoraggio sia finalizzato anche a valutare le performance dei medici.
Patrizia Bevilacqua, Responsabile del Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo dell’Ospedale dei Bambini di Brescia, ha infine evidenziato come i sistemi di monitoraggio abbiano permesso di tenere sotto controllo e migliorare gli outcome assistenziali, quali gestione del dolore, allattamento materno, igiene delle mani e nei pazienti sottoposti a contenzione.
“Il Network è attivo per generare tutte le condizioni affinché il tema della misurazione sia sviluppato all’interno delle organizzazioni sanitarie” – ha dichiarato Filippo Azzali, coordinatore di Joint Commission Italian Network – “Sarebbe auspicabile che chi regola il sistema riconoscesse lo sforzo delle organizzazioni e dei singoli che investono su questi aspetti: come sosteniamo da sempre, è ora di premiare la qualità! Permettetemi un ringraziamento particolare alla Direzione del Policlinico Universitario Campus Biomedico di Roma per averci ospitato, ai relatori e a tutti i partecipanti”.